Difendi il bello e combatti il falso! Archeometria: le scienze per la tutela, la valorizzazione e la sicurezza dei Beni Culturali

Lo scorso 11 novembre si è tenuta, presso il dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, la tavola rotonda dal titolo “Difendi il bello e combatti il falso! Archeometria: le scienze per la tutela, la valorizzazione e la sicurezza dei Beni Culturali”. L’evento, riconosciuto come utile ai fini della formazione permanente dei professionisti da Gabriele Dossena, giornalista per il Corriere della Sera e Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, è stato possibile grazie all’organizzazione congiunta fra Associazione Italiana di Archeometria (AIAr) e Ordine dei Giornalisti della Lombardia e ha visto l’entusiasta partecipazione di oltre sessanta giornalisti delle più diverse testate edite nella Regione.Dopo il saluto di Carmine Lubritto, Presidente dell’AIAr e professore di Fisica Applicata presso la Seconda Università di Napoli, che ha presentato le iniziative in corso e la strategia di sviluppo futuro della Associazione, la giornata è proseguita con una tavola rotonda moderata dal responsabile segreteria soci AIAr, Davide Tonet.
I diversi contributi hanno potuto dare una visione delle problematiche relative al falso nel settore dei beni culturali, da tre diversi punti di vista: quello scientifico, quello di uno storico dell’arte e quello di chi è impegnato nella tutela del patrimonio culturale.

Il ruolo della ricerca per la valorizzazione del bello e la tutela dal falso
Marco Martini, già presidente AIAr e attuale direttore del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano Bicocca, ha ampiamente illustrato il ruolo della ricerca scientifica legata allo studio, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, ricordando con affetto la storia ultraventennale dell’Associazione AIAr, dagli gli anni difficili e tumultuosi della fondazione, passando per il periodo dei grandi entusiasmi e finanziamenti alla ricerca interdisciplinare, senza tralasciare le collaborazioni internazionali e le fasi di transizione successive.

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Collaborazione fra istituzioni quale via per la valorizzazione del patrimonio
Pietro Petraroia, già soprintendente a Milano, direttore generale regionale per la Cultura, curatore della mostra “Giotto, l’Italia” e socio fondatore di Cultura Valore srl, ha ripercorso gli intrecci fra critica, storia, scienza e investigazione per illuminare la curiosa vicenda della nascita del mercato dei falsi e di tutto ciò che comporta. La storia della valorizzazione in Italia si intreccia con la storia della legislazione della tutela, la storia del restauro e la ricerca scientifica a loro abbinate. Ha inoltre sottolineato come sia – con poco sforzo – possibile costituire nell’area milanese un polo d’eccellenza nella ricerca ad ampio spettro attorno ai Beni Culturali di caratteristiche uniche al mondo.

La tutela istituzionale da parte dell’Arma dei Carabinieri
Il capitano Francesco Provenza, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ha rappresentato, su incarico del generale Mariano Ignazio Mossa, l’organo del Ministero dedicato alla prevenzione e alla repressione dei reati sui Beni Culturali, ha mostrato come il nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, riconosciuto come il più competente e con la maggiore preparazione a livello internazionale, addestri i colleghi investigatori di decine di nazioni diverse operando anche a supporto di difficili e complesse operazioni di peace keeping e di altre emergenze nazionali e internazionali. Primario compito è inoltre la salvaguardia del Patrimonio Culturale con particolare attenzione alla lotta ai trafficanti d’arte, terzo mercato nero più grande al mondo dopo quello delle armi e della droga.

Il falso nel Moderno.
Ferruccio Petrucci, professore associato del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, è intervenuto, su richiesta del moderatore, in merito ai falsi nell’arte contemporanea, ed in particolare sulla caratterizzazione e della conservazione dell’arte contemporanea.

Visto il successo ottenuto e la forte richiesta da parte dei partecipanti è nelle intenzioni dell’Associazione replicare l’incontro in diversi contesti territoriali italiani.

Scarica il comunicato in PDF

 

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